Julie Cockburn |
Spesso accade che qualcuno in strada mi saluti e io non ricordi assolutamente nulla circa l'identità di chi mi sta di fronte.
Rispondo con un cenno, a volte aggiungo un sorriso e tutto fila liscio ...
Quando il volto sconosciuto anziché limitarsi ad un saluto s'intrattiene per un'amichevole conversazione, ecco, è in quel momento che iniziano i guai.
Innumerabili le volte in cui intuisco di essere caduta in gaffe pazzesche con l'aggravante di non comprenderne appieno la portata!
Indimenticabile, tra le tante, una conversazione di oltre mezz'ora con un distinto signore, presumo ex collega, in cui ho sfoggiato tutte le mie doti d'equilibrista, convincendolo con successo che sapevo benissimo chi lui fosse ...
Nell'accomiatarci mi ha calorosamente baciato sulle guance e mi ha raccomandato di porgere i suoi saluti a Gianluca ( ma chi è?) e ai mie tre bambini (!!!) che sicuramente ormai saranno diventati ragazzi.
Così sono tornata a casa ridendo di tanto in tanto lungo tutto il tragitto, avanzando divertita tra gli sguardi perplessi dei passanti; a cena i saluti per Gianluca li ho porti a mio marito e su mio figlio ho concentrato quelli destinati ai tre ragazzi.
Anche loro due mi hanno rivolto sguardi perplessi, ma io ridevo troppo per poter spiegare ...
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