Le parole possono avere un potere enorme, quando sono le parole giuste al momento giusto.
Vannuccio Barbaro, Scartafacci (postumo, 2012)
L'altro giorno, dopo aver congedato velocemente una Viviana e una Maria Luisa che promuovevano le offerte di due diversi gestori telefonici, arriva l'ennesima telefonata.
Una tenera Gaia mi chiede se posso rispondere ad un sondaggio promosso da un'azienda del Nord.
Acconsento purché non sia una cosa troppo lunga ...
Acconsento purché non sia una cosa troppo lunga ...
L'intervista comincia e immediatamente provo una gran pena per la poverina: sono proprio la persona sbagliata
Gaia:
Compra i prodotti di bellezza (ma chi, io?) al supermercato, in erboristeria o in profumeria?
Io:
Supermercato
Gaia:
Quanti trattamenti dall'estetista in un anno?
Io:
Mai stata dall'estetista
Gaia:
Bene (deglutendo, avvilita) ... se le proponessimo un rimedio naturale cosa vorrebbe migliorare?
(mi viene subito in mente che vorrei migliorare il mio improbabile inglese ma Gaia mi incalza con un elenco di parti del corpo)
Può scegliere: la pelle, il viso, i glutei, la pancia, i capelli ...
Io:
Veramente non cambierei niente ...
Gaia:
(con voce e accento tremanti, sensibilmente disorientata dall'atipicità dalla mia risposta)
Quindi ... lei non cambierebbe niente?
Non ricevendo smentite da parte mia, incredula e garbata mi ringrazia e chiude la conversazione.
Lo so cara Gaia, non hai avuto fortuna nel comporre il mio numero, è risaputo, mi occupo del mio aspetto ai limiti della decenza: un po' di trucco nelle occasioni speciali, e al di là dei prodotti per l'igiene, raramente ricorro a creme o prodotti specifici ...
Però, cara Gaia, lasciatelo dire, se tu, anziché un "rimedio naturale" mi avessi allettato con un "rimedio soprannaturale" sai quanti prodotti avrei acquistato e a quali "trattamenti" mi sarei sottoposta!
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