Le nuvole galleggiano nel cielo di ottobre, il mio sguardo le insegue mentre, morbide, si moltiplicano riflesse nel prospetto a specchi dell'ospedale.
Ne indago la mutevole forma.
Io qui, nel grigio senza speranza di questa stanza, a volte immagino che quelle nuvole siano i miei sospiri, finalmente liberi.
Nella quiete ti stringo la mano.
Da troppi giorni mi aggrappo a quel che la malattia ci ha lasciato di te, non serve a nulla tutto il mio amore, non posso proteggerti da ciò che accade.
Dormi, un sonno lontano.
Nel mio cuore scorrono i giorni felici ma le immagini si dissolvono veloci come le nuvole quando cambia il vento ...
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