La barba non fa il filosofo.
Plutarco, Opere morali
Rossana Taormina "Identità" pannello 1, 2009 |
Accogliete lo sfogo di oggi!
Rimugino da questa mattina su un atteggiamento molto diffuso che ho notato rafforzarsi ulteriormente negli ultimi tempi.
Pare che basti possedere una macchina fotografica di un certo livello per dichiararsi al prossimo come fotografi; se hai preso parte a una sessione di scrittura creativa ecco che sei uno scrittore.
Nel caso dello scrittore talvolta basta anche meno: computer e profilo fb o blog. Non immaginate davvero quanti “artisti” io apprenda di conoscere, pur essendo convinta di frequentarne solo un paio o poco più, che, peraltro, non si definiscono tali.
Ma, mi domando, siccome posseggo una lavatrice e un ferro da stiro io sono legittimata a spacciarmi in giro come casalinga?
In realtà non so più neanche cosa dire quando mi si chiede “che lavoro fai”: mi occupo di pubblicità ma non lavoro per un'agenzia, ho illustrato dei libri ma non sono propriamente un'illustratrice. Studio arte quotidianamente e cerco di produrla, espongo anche le mie opere, ma non compaio in nessun manuale...
In casa mi occupo di tutte le faccende ma non mi posso definire una casalinga (come vi accennavo, non sono particolarmente talentuosa...), occasionalmente tengo dei workshop, destinati ai bambini, in cui coniugo le mie due passioni: arte e letteratura, ma non sono una maestra. Gestisco il mio blog e ovviamente non sono una scrittrice, che rimane?
Sono un ex impiegata, momentaneamente e colpevolmente disoccupata, studio giapponese per passione (recidiva! Non ne avevi avuto abbastanza, in gioventù, di latino e greco?). Sono una schiappa come angelo del focolare come denuncia il disordine della mia casa invasa da tele, colori, album, spatole, pennelli, paste modellabili e, infine, quando ho bisogno di un momento di benessere psicofisico mi rifugio in un asilo, dove nessuno mi chiede che lavoro faccio perché i bambini lo capiscono da soli.