Il Piccolo Principe (Le Petit Prince), Antoine de Saint-Exupéry |
Ricordo ancora molto bene la prima volta in cui vidi le stelle: avevo ventisei anni!
La mia ambliopia (occhio pigro; nel mio caso molto pigro) si è creativamente modificata nel tempo, arricchendosi di altre patologie con le quali non vi annoio...
Da piccola, già sensibilmente miope, sapevo che se avessi chiuso un occhio avrei visto in un modo e se avessi chiuso l'altro la stessa visione avrebbe subito un'imprevedibile mutazione...
Durante l'adolescenza portare gli occhiali è stato, inizialmente, un trauma: sembravo una professoressa di matematica (mi scuso con la categoria ma è la materia scolastica che amo meno)!
Rassegnatami ad esibire 'sti due vetri (spessi, uno più spesso dell'altro) sulla faccia e ignorando gradualmente i commenti crudeli e senza fantasia che solo gli adolescenti sanno fare, la mia "disgrazia" mi apparve lentamente un privilegio: potevo avere quattro diverse versioni del mondo (occhio destro e occhio sinistro senza correzione, con correzione).
Sfido chiunque a vedere le opere degli Impressionisti così come posso vederle io!
Gli occhiali, però, sono fastidiosi: pesano sul naso, lo sguardo sfugge continuamente al di sopra o al di sotto della lente, si appannano i vetri quando scoli la pasta, se piove non vedi più nulla e al mare, facendo il bagno senza occhiali, saluti la boa scambiandola per la vicina di casa con indosso una cuffia di gomma...
E così, finalmente, a ventisei anni, trovai il coraggio di combattere la mia repulsione verso le lenti a contatto e lo spazio circostante diventò improvvisamente nitido, da vicino e da lontano, ed io ottenni la sesta versione del mondo!
La prima sera che indossai le lentine e guardai il cielo, rimasi interdetta a faccia in su, in bilico tra le lacrime e la risata, con gli occhi puntati al cielo per un tempo interminabile ...
Quando ricordo quella sensazione penso sempre che Pirandello dopo Ciaula scopre la luna avrebbe potuto scriverne una versione leggera e comica ispirata alla mia scoperta.
Io le stelle, infatti, le ho sempre viste (con gli occhiali) per come vengono disegnate nei libri illustrati: a cinque punte!
Per me è quella la loro rappresentazione scientifica!
Figuratevi lo stupore quando le ho viste (almeno così credo) come le vedete voi ...