I bambini sono divertenti proprio perché si possono divertire con poco.
Hugo Von Hofmannsthal, Il libro degli amici, 1922
foto da internet |
Sono rientrata da qualche ora da una festa in maschera a cui è stato invitato mio figlio.
I bambini hanno giocato, ballato, festeggiato, improvvisato guerre di coriandoli ... insomma si sono divertiti.
Io sono rimasta, assieme agli altri genitori, nella saletta antistante il salone della festa; la struttura di porte a vetri tra i due ambienti attutiva i decibel dell'incontenibile gioia dei bambini, permettendoci di conversare e, allo stesso tempo, vigilare sul tranquillo svolgimento dei festeggiamenti.
Che nostalgia! In piedi dietro quella vetrata guardavo i loro giochi infantili spensierati, partecipavo del loro stato di grazia pur sentendomi ormai esclusa da una felicità che ho conosciuto e che irrimediabilmente non sarà più mia.
Vi ricordate l'attesa del Carnevale? Il costume da inventare, le telefonate agli amici con cui trascorrere pomeriggi indimenticabili, la musica, gli scherzi e soprattutto l'entusiasmo che solo a quell'età raggiunge un'intensità così potente.
Guardavo quei visini sorridenti, le guance arrossate, i movimenti un po' impacciati da abiti inusuali, gli occhi lucidi di risate ... e mentre li osservavo il cuore mi si è ammorbidito, il virus della felicità mi ha contagiata, ho attraversato il diaframma di vetro e mi sono mescolata a loro e per un attimo ho deposto la mia pesante maschera da adulta ...
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