... e adesso è tempo di cieli nuovi
mercoledì 31 dicembre 2014
martedì 23 dicembre 2014
buone feste!
Geof Kern |
S’io fossi il mago di Natale / farei spuntare un albero di Natale / in ogni casa, in ogni appartamento / dalle piastrelle del pavimento, / ma non l’alberello finto, / di plastica, dipinto / che vendono adesso all’ Upim: / un vero abete, un pino di montagna, / con un po’ di vento vero / impigliato tra i rami, / che mandi profumo di resina / in tutte le camere, / e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Gianni Rodari, Il mago di Natale, 1995
giovedì 18 dicembre 2014
Now life is now
Rossana Taormina, sky #2, 2014 (cm 9,5 x 13 ,5) collezione privata |
Non lo senti anche tu che non c’è più?
Il tempo non c’è più.
Tu sorridi: in che senso?
non stiamo forse andando…?
Sì, uno a uno,
ma finora il tempo era anche altro,
era anche un padre.
L’avevamo in comune.
Viaggiavamo attraverso i continenti
nel suo carico immane giorno e notte,
e il generoso non perdeva nulla,
teneva strette a sé
le feste le sciagure il come fu e il sarà.
È stato cancellato.
Now life is now. Tu, noi,
gli altri, altri
figli del nulla,
tutti passanti,
e folli come pesci nella rete
e in ogni sguardo in fuga
un “non ho tempo”.
Anna Maria Carpi
martedì 9 dicembre 2014
Filo, nonno Pejo e i piedini nudi di Gesù.
L'anima è la memoria che lasciamo.
Ambrogio Bazzero, Storia di un'anima, 1885
Rossana Taormina Blu #5, 2014 ( tecnica mista su vecchia foto; cm 8,5 x 12,5) |
Filo ed io ci godiamo gli ultimi
sbiaditi raggi del sole d'autunno.
Seduti sul muretto della casa dei
nonni, in prossimità della strada, giochiamo ad indovinare il colore
delle poche automobili in circolazione nel primo pomeriggio.
Vince quasi sempre Filo.
Rosso, dice lui, io propendo per il
bianco.
Passa invece un malandato camioncino
verde oliva.
Ridiamo.
Improvvisamente mi chiede dove si
trovi adesso “nonno Pejo”.
Nonno è a casa di Gesù, rispondo
prontamente.
Filo pretende tanti dettagli, mi
confida che trova strano che il nonno preferisca giocare con Gesù
piuttosto che con lui.
Giochiamo benissimo,
precisa.
E allora è senza scarpette il nonno … Gesù
piccolo ha sempre i piedini nudi!
Certo! affermo con tono
deciso, come se l'avessi veramente visto con i miei occhi, mio padre,
giocare a piedi nudi con il Bambino.
Lo rassicuro, nonno adesso sta bene, è felice come lo sono tutti quelli che abitano a casa di Gesù.
Dopo una serie di descrizioni
immaginifiche sulla nuova giornata tipo di mio padre, il gioco dei
colori ricomincia e Filo ride e si diverte.
Sono stata convincente, penso compiaciuta tra me e me.
La sera ci salutiamo, devo
rientrare in città.
Mi abbraccia, mi bacia, mi guarda con gli occhioni azzurri e con tutta la saggezza dei suoi tre anni mi
interroga preoccupato: ma nonno Pejo mio, quando torna?
lunedì 24 novembre 2014
Up all night, Jacques Sempé |
Mi piace quando la sera s'insinua nel
mio studio.
Mi sento protetta dall'intensità della
sua sfumatura di blu, diversa ad ogni stagione.
I giorni di novembre si affannano a diventare subito sera.
A volte mi sembra quasi di respirare l'odore familiare di felicità lontana e mai perduta dei pomeriggi in
collina, quando l'aria cristallina rende lucido il
cielo.
Lavoro per ore in questi giorni,
appassionatamente, non avverto lo scorrere del tempo finché la luce
non si abbassa e il buio si accoccola pigramente negli angoli della
stanza.
Solo allora mi sposto nella stanza
accanto, mi siedo sulla poltrona e ammiro il giardino che ondeggia rigoglioso al di là della finestra; aspetto che
il verde degli alberi, nuvola leggera nel caos di questa città, si
addormenti lentamente nell'oscurità che avanza.
Ho sempre amato gli alberi.
Così, immersa nel silenzio, mi
abbandono felice al pensiero che il buio non cancella ciò che amiamo, lo nasconde
solamente ai nostri occhi ...
sabato 8 novembre 2014
“E’ bella di notte la città. C’è pericolo ma pure libertà. Ci girano quelli senza sonno, gli artisti, gli assassini, i giocatori, stanno aperte pure le osterie, le friggitorie, i caffè. Ci si saluta, ci si conosce, tra quelli che campano di notte.
Le persone si perdonano i vizi.
La luce del giorno accusa, lo scuro della notte dà l’assoluzione. Escono i trasformati, uomini vestiti da donna, perché così gli dice la natura e nessuno li scoccia.
Nessuno chiede conto di notte.
Escono gli storpi, i ciechi, gli zoppi, che di giorno vengono respinti. E’ una tasca rivoltata, la notte nella città. Escono pure i cani, quelli senza casa. Aspettano la notte per cercare gli avanzi, quanti cani riescono a campare senza nessuno. Di notte la città è un paese civile.”
Erri De Luca - “Il giorno prima della felicità”
mercoledì 5 novembre 2014
domani è un altro giorno
La mia anima è una giostra vuota al tramonto
Pablo Neruda
Ci sono giorni in cui non bastano i pennelli, i colori, le foto, la musica, le buone letture, gli abbracci, il latte e i biscotti ...
venerdì 31 ottobre 2014
mercoledì 29 ottobre 2014
buon viaggio papà
Pierino, 1950 |
Sabato 18, alle 18.00, ci hai lasciato.
Seduti ad ammirare la pacata bellezza della campagna, immersa nella luce di un tiepido pomeriggio di ottobre, a discutere di viaggi ... Hai chiesto un caffè, hai fumato una sigaretta intera, hai guardato lontano e poi hai chiuso gli occhi in un ultimo, indimenticabile, sereno sorriso.
Sei andato via con la gioia di non lasciare nulla in sospeso. Tu eri pronto da tanto ...
Ci insegni che la morte non va temuta se hai vissuto pienamente e consapevolmente. Ci insegni che il dolore non può cambiare quello che sei, corrode il corpo ma non la mente.
Ci insegni che la morte non va temuta se hai vissuto pienamente e consapevolmente. Ci insegni che il dolore non può cambiare quello che sei, corrode il corpo ma non la mente.
Caro papà, Pierino come ti chiamo io, adesso sei finalmente libero di andare dove vuoi ... Fa buon viaggio...
Arrivederci papà.
martedì 14 ottobre 2014
Le nuvole galleggiano nel cielo di ottobre, il mio sguardo le insegue mentre, morbide, si moltiplicano riflesse nel prospetto a specchi dell'ospedale.
Ne indago la mutevole forma.
Io qui, nel grigio senza speranza di questa stanza, a volte immagino che quelle nuvole siano i miei sospiri, finalmente liberi.
Nella quiete ti stringo la mano.
Da troppi giorni mi aggrappo a quel che la malattia ci ha lasciato di te, non serve a nulla tutto il mio amore, non posso proteggerti da ciò che accade.
Dormi, un sonno lontano.
Nel mio cuore scorrono i giorni felici ma le immagini si dissolvono veloci come le nuvole quando cambia il vento ...
mercoledì 24 settembre 2014
e se poi, proprio quel giorno, piove?
foto bomobob (http://bomobob.blogspot.it/) |
Quella si che è vita!
Hai esclamato all'improvviso, lo sguardo perso dietro ali di farfalla.
Ma vivono davvero poco, alcune qualche giorno, altre perfino poche ore ...
Questo il mio sconsolato commento.
Fosse anche un giorno, sai la meraviglia! Vivere senza dolore, nessuna consapevolezza ...
Un unico giorno di ininterrotta bellezza. Se dovessi tornare ...
E poi hai sorriso, inseguendo i tuoi pensieri.
Un solo giorno, ho pensato io, senza preoccupazioni, senza dispiaceri ...
Mi sono soffermata a fantasticare sull'intensità di una vita di quel tipo, poi, come si può facilmente intuire dal titolo del post, ho inesorabilmente compreso che della farfalla non avrò mai la leggerezza.
sabato 20 settembre 2014
giovedì 18 settembre 2014
venerdì 12 settembre 2014
certi giorni ...
Sono fatta di poesie.
Quando i giorni sbattono
come panni al vento
sgorgano poesie dalle mie orbite,
poesie dalle mie scapole,
versi dalle viscere, dai pori, dal mio sangue.
Delle poesie ne faccio pillole
da mandare giù con un sorso d’acqua
quando troppo indigesta
diventa la vita.
Jo Marra
Quando i giorni sbattono
come panni al vento
sgorgano poesie dalle mie orbite,
poesie dalle mie scapole,
versi dalle viscere, dai pori, dal mio sangue.
Delle poesie ne faccio pillole
da mandare giù con un sorso d’acqua
quando troppo indigesta
diventa la vita.
Jo Marra
sabato 6 settembre 2014
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lunedì 1 settembre 2014
lora bogdevich - from “moja glowa ne boli” series |
L'estate brucia e la vita esplode, irriverente ...
Amara l'estate, quando la luce si riversa impetuosa ovunque mentre il viso tanto amato si scolora.
Tra le care pieghe del sorriso non si sofferma il sole.
Crudele è l'estate, rumorosa germina nei nostri silenzi carichi di parole non dette, speranze avvizzite dal sole cocente. Il chiacchiericcio nervoso delle cicale, la canicola striata dai colpi di tosse; le ombre della sera si fanno vicine.
Lo sguardo fisso verso un punto indefinito tra gli alberi, osserviamo la vita scorrere nella strada oltre la campagna. Poi riallacciamo discorsi iniziati chissà quando, ci rifugiamo nel nostro lessico fatto di affetto e dedizione e improvvisamente sembra quasi possibile che il nostro tempo duri per sempre.
Ricordiamo allegramente le vacanze insieme, ridiamo e facciamo progetti per la sera, per l'inverno, per la prossima estate, mentre il fumo della sigaretta vola via lontano.
giovedì 21 agosto 2014
Arte al Metro – generazione anticonsequenziale
Quam 8 agosto – 7 settembre 2014
Quam arte
Scicli via Mormino Penna 79
phone +39 0932 931154
martedì 12 agosto 2014
domenica 10 agosto 2014
Arte al Metro ... quel che resta
grafite e acrilico su tela, filo di cotone, acquerello e penna Bic su vecchia carta nautica.
cm 100 x 165
Su una vecchia carta nautica acquerello e penna Bic descrivono voli d'uccelli.
La carta appare suddivisa in moduli rettangolari di diversa misura, per sottrarne uno si reciderà il filo di cotone che assicura i rettangoli alla tela affissa a parete.
Quel filo diventa misura, rappresentazione di una distanza, di un tragitto.
L'opera si propone nel divenire, in un equilibrio dinamico tra le parti che la compongono.
Una volta diminuita di un suo elemento la composizione recupera un'identità estetica diversa, le parti residue concorrono alla creazione di uno spazio altro.
Ogni frammento, una volta sottratto all'intera opera, si rende organismo autonomo, ormai libero dalla relazione con lo spazio raffigurato nei moduli circostanti può acquisire una fisionomia individuale.
Una ricerca rivolta alla fluidità del concetto di spazio, allo stesso tempo misurabile e sfuggente, esterno ed interno, fisico e metafisico.
E alla fine quel che resta è un'imprevedibile traccia.
giovedì 31 luglio 2014
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sabato 12 luglio 2014
non sono brava con i biglietti di auguri ...
I ricordi veramente belli continuano a vivere e a splendere per sempre, pulsando dolorosamente insieme al tempo che passa.
Banana Yoshimoto, Kitchen, 1988
Alice Wellinger |
Izis Bidermanas |
So che i biglietti di auguri che io immagino per te ti raggiungono, ovunque tu sia.
Per l'occasione ho fantasticato un pranzo tutti assieme, quelli rimasti qui e quelli lì con te ... non ho dimenticato nessun invitato.
Ci ritroviamo nella tua casa, quella vera, quella che nei miei occhi è ancora piena di sole e gelsomini e odore di caffè. Stai soffiando sulle candeline e ridi forte e l'eco rimbalza felice sui muri, tu hai quaranta anni e subito dopo sessanta, io ho quattro e quaranta anni e ti abbraccio stretta e poi litighiamo un po', per non perdere l'abitudine.
In ogni biglietto la stessa frase, senza originalità, ti voglio bene, ti penso ogni giorno, ma sicuramente tu lo sai già ...
lunedì 2 giugno 2014
Zewar Fadhil |
Piove. Fa freddo.
Quest'anno la primavera ci evita
ostinatamente.
Mi aggiro per la città con indosso
l'impermeabile nero e il mio fedele ombrello.
Per le strade incontro visi paonazzi,
corpi tremanti avvolti da improbabili tessuti floreali umidi di
pioggia; piedi nudi armati solo di squillanti unghie laccate e poche
strisce di cuoio affrontano impavidi il loro destino.
Piove, fa freddo come fosse marzo.
All'improvviso ho come l'impressione
che tutti guardino me e il mio impermeabile e gli anfibi e l'ombrello quasi fosse colpa mia e del mio abbigliamento quest' inspiegabile
prolungarsi dell'inverno.
Lo capisci è primavera, di solito
siamo già al mare e il caldo è insopportabile … questo immagino
che mi rimproverino i passanti scollacciati.
In realtà forse sono io che mi
rimprovero qualcosa, la mia vita sarebbe molto più facile se io
vedessi le cose come dovrebbero essere anziché costringermi a
vederle sempre come sono …
Il cielo s'incupisce, borbotta
minaccioso.
Apro l'ombrello e
continuo decisa per la mia strada.
giovedì 15 maggio 2014
Ma sempre rifiorisco / con questa pioggia interna, / come i cortili verdi di maggio / e rido perché amo il vento e le nuvole / e il passo degli uccelli canori.
(versi da una poesia di Gioconda Belli)
Aleksandra Patova - On the swing of seasons |
Il tempo è arrivato di strappare via
l'erbacce che proliferano nel mio blog.
L'inverno è stato lungo e piovoso e
difficile; più volte ho temuto di arrendermi al suo gelo.
Qui prendo appunti, metto a fuoco i
miei ricordi, disciplino il caos che mi possiede trasformandolo in
parole. Il mio blog è il giardino dove coltivo i miei pensieri, dove
germogliano le idee e necessita di cure come fosse fatto di terra e
semi.
E così, dopo tanta pioggia, il vento
soffia le promesse dell'estate e si rifiorisce, ci si abbandona alla
bellezza e al tepore di nuovi giorni di sole.
mercoledì 9 aprile 2014
lunedì 31 marzo 2014
Rossana Taormina | QUAM - Galleria d'arte in Sicilia
Le mie opere sul nuovo sito della galleria
QUAM - Quadrerie del Monastero
QUAM - Quadrerie del Monastero
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giovedì 13 marzo 2014
Chissà perché la notte, come la gomma, è di un'infinita elasticità e morbidezza, mentre il mattino è così spietatamente affilato.
Banana Yoshimoto, Sonno profondo, 1989
da internet |
Mi è difficile alzarmi presto al
mattino, ultimamente.
Il tepore del letto non mi lascia
andare, mi abbraccia e mi consola.
E io zittisco la sveglia: solo altri dieci minuti, per favore!
Indugio ancora adesso nella cara
infantile illusione che la notte rallenti il tempo fin quasi a
fermarlo e, così, nascosta tra le pieghe del buio, mi crogiolo nel pensiero che niente è cambiato da ieri, né potrà cambiare ...
Poi la sveglia insiste con la sua voce sgraziata, insensibile.
Liberandomi dalle coperte, rabbrividisco e mi preparo un caffè.
venerdì 7 marzo 2014
Non ho più notizie di me da tanto tempo
Alda Merini
Rossana Taormina - work in progress |
Tanti impegni, forse troppi, mi hanno tenuta lontano dal mio blog.
Finalmente sono di nuovo qui, reduce da una fruttuosa ricerca di materiale per le mie nuove opere.
Ed ecco la fase che preferisco: opere concluse si mescolano con vecchie foto appena recuperate. Volti sconosciuti mi suggeriscono le loro storie e io prendo appunti che dissemino ovunque ... cerco di stare al passo con le mie visioni.
Poi, quando il caos dal mio studio, lentamente, conquista tutta la casa, ho una sola certezza ... si ricomincia!
sabato 1 marzo 2014
domenica 23 febbraio 2014
Carla Accardi
Perché un'opera sia veramente bella, bisogna che l'autore vi dimentichi sé stesso, e mi permetta di dimenticarlo.
François de Salignac de La Mothe-Fénelon
(Trapani, 9 ottobre 1924 – Roma, 23 febbraio 2014)
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