giovedì 29 gennaio 2015

È facile fare domande difficili. Difficile è dare risposte facili. 
Alessandro Morandotti, Minime, 1979/80



Quando qualcuno mi chiede il significato delle mie opere inevitabilmente sorrido. 

Sorrido perché mi torna in mente un episodio di alcuni anni addietro. 
Mio figlio ha circa due anni.
Unico bambino in un'aula universitaria adibita a sala conferenze, mentre gli adulti si confrontano su vari argomenti, lui, preciso e concentrato, disegna con il gesso bianco sulla lavagna.

Durante una pausa gli si avvicina un signore. Con aria interessata e con quel tono riservato ai bambini gli chiede: 
Cosa disegni piccolino? Mamma e papà? O forse il sole con i raggi? Il tuo cagnolino? Il mare? ...

Mio figlio interrompe l'operazione, alza il visetto, aggrotta le sopracciglia quasi inesistenti e, rivolgendo allo sconosciuto un'occhiata pungente, risponde: Quello che vedi: cerchi e linee. 

Poi riprende tranquillamente il suo lavoro distribuendo altri cerchi e linee sulla superficie nera ancora disponibile. 

Ecco ... io non sarò mai così brava ... 

martedì 27 gennaio 2015

Siamo esseri di un'abbagliante fragilità e piccolezza, perduti in una galassia sconfortante
Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo, 1979




I familiari dicono addio ad un bambino attraverso il recinto della prigione centrale del ghetto, dove i più piccoli, i malati e gli anziani venivano tenuti prima di essere deportati a Chelmo, durante l'operazione "Gehsperre". Lodz, Polonia, settembre 1942.

Copyright © United States Holocaust Memorial Museum, Washington, DC

— US Holocaust Memorial Museum


sabato 17 gennaio 2015


Se non vi è rimasta molta anima, e lo sapete, vi resta ancora dell'anima.
Charles Bukowski, Compagno di sbronze, 1972

Saul Steinberg - Waiting Room

Chi mi conosce lo sa: sono “animista”.
Lo sono nel senso che credo caparbiamente che ogni cosa, concreta o astratta che sia, abbia un'anima.

E allora non è inusuale sorprendermi mentre “litigo” con la stampante o discuto energicamente con l'acqua nella pentola che non bolle mai …

A volte però, quando mi confronto con una determinata categoria di persone, le mie certezze sull'argomento vacillano e allora trovo maggiore conforto nel piangere sulla spalla dell' attaccapanni o nel parlare del tempo con il mio temperamatite ...
Ebbene sì, dopo tante aspettative deluse, sono arrivata ad una conclusione: la mia lavatrice è molto più empatica di certe persone!  

sabato 3 gennaio 2015

Rossana Taormina
tecnica mista; collage e grafite su carta, cm 9,5 x 6,5, anno 2014


Rossana Taormina, in process #1 - 2014

Rossana Taormina, in process #4 - 2014

Rossana Taormina, in process #7 - 2014


Rossana Taormina, in process #8 - 2014

Rossana Taormina, in process #9 - 2014

Rossana Taormina, in process #10 - 2014

Rossana Taormina, in process #11 - 2014

Rossana Taormina, in process #13 - 2014

Rossana Taormina, in process #14 - 2014

Rossana Taormina, in process #19 - 2014