giovedì 14 marzo 2013

e il naufragar m'è dolce in questo mare

Per vivere, proprio come per nuotare, va meglio chi è più privo di pesi, ché anche nella tempesta della vita umana le cose leggiere servono a sostenere, quelle pesanti a far affondare. 
Apuleio, Sulla magia e in sua difesa, II sec.

Hokusai La grande onda

Il vento s'intrufola in casa approfittando delle tante fessure negli infissi.

Un sommesso ululato mi accompagna per le stanze e mi soffia addosso inquietudine.
Mentre scrivo gli spifferi infieriscono su di me, mi raggiungono nonostante lo scialle arancione nel quale mi avvolgo per proteggermi dal freddo e dall'incipiente grigiore che si riversa nello studio. 

Ogni anno, da molto tempo, questa data per me significa fare un bilancio.
Mi chiedo, con fastidiosa insistenza, in che direzione io stia navigando e quasi non ricordo la rotta ... troppe burrasche hanno allontanato la meta. 
La mia parte razionale, metodica, pedante appare come una vecchia patina che l'insistente pioggia di quest'inverno sta lavando via. 

Io non so rispondermi, ho perso le certezze e, per la prima volta nella mia vita, mi abbandono alle onde insidiose di un mare in tempesta. 
Non senza una certa inspiegabile, sconosciuta voluttà ...    

Nessun commento:

Posta un commento