mercoledì 20 aprile 2011

Nomen omen

Non mi interessa quello che dite di me, l'importante è che scriviate giusto il mio nome
P.T. Barnum
Rossana Taormina "Autoritratto (cinque anni nel 77)", 2007
segnalato come " Autorotratto (cinque anni nel '77)" sul sito  Premio Celeste

Chi mi conosce lo sa, nel mio quotidiano sono vittima di una prolungata e fastidiosa ingiustizia perpetrata a danno del mio nome. Mi riferisco proprio al mio nome di battesimo: Rossana. Io non lo trovo un nome insolito o difficile da ricordare o pronunciare, eppure il prossimo riesce a distorcerlo con perversa creatività.
Per molti anni ho lavorato per una grande azienda nazionale e lì sono cominciate le tribolazioni per il mio povero nome! Chi indirizzava buste a Rosanna Taormina, chi cercava Susanna Tavormina, talvolta diventavo Rossanna (ma non è faticosamente cacofonico da pensare?).

Alcuni dei miei capi convocavano una certa Rosaria, altri affidavano la pratica a Rossella ed è anche capitato che alcuni colleghi mi si rivolgessero chiamandomi Simona (!?), ma questa è una lunga storia... Una delle ultime missive a me destinate pochi giorni prima che cambiassi lavoro mi commosse: finalmente "Rossana" era stato scritto con la enne e le esse giuste. In compenso il cognome aveva subito un fantasioso viraggio a Oriente: Taomana.

Il "pensiero magico" aveva insinuato in me la convinzione che la causa della distorsione del bel nome che porto fosse da addebitare all'originario "reato" contro me stessa: svolgere un lavoro non coincidente con la mia vera natura. Mi costringevo ad una sorta di schizofrenia destreggiandomi tra il lavoro “ufficiale” e quello che sentivo mio, ma a cui dedicavo poco tempo seppur di qualità. Sopraggiunse, così, la convinzione che, una volta abbandonate le mentite spoglie di Rosanna e abbracciata definitivamente la mia reale identità, tutto sarebbe tornato alla normalità.

E allora perché continuo a trovare refusi che mi riguardano ovunque, perfino sul web?
E quando non è il nome è il titolo dell'opera ...
Ormai sono arrivata al paradosso che se vedo indicata la mia identità con il nome di "Rossana Taormina" mi infastidisco, per un momento mi sfiora il dubbio di esser stata confusa con una delle mie omonime... 

6 commenti:

  1. Peccato, questo vuol dire che i più non conoscono Cyrano, allora... Ma tu puoi ben esser felice di ricordare i meravigliosi versi di Rostand. Basterebbe aver visto la superba scena finale del film di Rappenau (di quanto amore fu amata quella Rossana... e riamò):
    www.youtube.com/watch?v=YFQiF2yyZi0

    (e grazie per le parole gentili che hai depositato in rue des coquillages)

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  2. Vediamo se riesco questa volta....a postare un commento!!!

    Rossana mia, soltanto io e pochi altri possiamo veramente dire di avere condiviso le tue sofferenze e le tue tribolazioni con quanti "tontoloni" non riuscivano a comprendere la semplicità e il fascino del tuo nome.
    Rossana....
    Mi sono sempre chiesta come mai non riuscissero ad associare il tuo nome ad una famosissima e succosissima caramella!!!!
    Un bacio a te amica mia
    Simona

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  3. Ti ritrovo in questo post tutta intera, così come ti ho conosciuta, pacatamente insofferente verso un mondo che avanza nella sua disattenzione cosmica... e per questo ancora più incisiva e piena di humor.
    Condivido in parte il destino che descrivi: Natalì, o Natalìa mi hanno tampinato per tutta l'infanzia. Chi l'avrebbe mai detto che una show girl mi avrebbe salvato da queste ingiustizie di pronuncia? Da quando la estrada fece capolino nelle amene trasmissioni del biscione, mi associarono definitivamente a lei e tutto si risolse per il meglio.
    Però ci sarà un motivo, se al liceo non potevo essere che Natalia, e tu non potevi essere altro che Rossana. Le identità e i nomi di tutti noi erano strettamente legati fra loro, e si appartenevano. Baci
    Nat

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  4. Carissima, come sempre il tuo senso dell'humor la fa da padrone!!!!! E come sempre devo farti i complimenti per la tua originalità! Ma nonostante quello che dicevano i latini:"nomina sunt conseguentia rerum", in realtà penso che quello che più conta è quello che sei! A presto, Alessia.

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  5. Grazie a Daniela, Simona, Natalia ed Alessia; è bello sentirsi comprese! Un abbraccio a tutte voi.
    Rossana

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  6. Il nome sembra irrilevante. Sembra. Qualcuno pensa di non battezzare i bambini perché siano da grandi consapevoli del sacramento che viene imposto loro da piccoli e che quindi scelgano il loro credo in libertà. Penso (io) che mi sarei sentita una persona migliore se mi avessero dato la possibilità di scegliere come avrei voluto chiamarmi. Buona serata Rossana.

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