giovedì 15 settembre 2011

pensieri e parole

Credo fermamente che la parola sia non soltanto il mezzo di espressione, ma una parte del pensiero stesso.

Carlo Maria FranzeroIl fanciullo meraviglioso, 1920
Rossana Taormina, acquaforte-acquatinta, 2010 

Lo so, la lingua italiana è ricettacolo di insidie, la grammatica è sempre più opinabile e l'ortografia contempla l'obiezione di coscienza.
Nonostante io sia consapevole di alimentare assieme agli altri l'infinito elenco di storpiature, non riesco a reprimere un fremito di disapprovazione che scuote il mio essere nel momento in cui all'udito sopraggiungono fantasiose distorsioni delle parole.

Così, eroina contemporanea di un manga sconclusionato, tento di schivare i raggi ultraviolenti a cui si sottopone la figlia della signora Pina o le sirene spietate che atterriscono i malcapitati passanti del racconto della suocera di Sara (Ulisse prendi e porta a casa, quando torni s'intende...).
Cianotica sopporto la solidarietà della parrucchiera che difende la nipote a sparatrap (mutazione fonetica di “a spada tratta”), trasecolo alla notizia che il genero della vicina non sia proprio uno stinco di sangue (stinco di santo), arrossisco alla vista del vassoio con i dolci a casa di Tizio, il quale agli ospiti riserva sempre la piccola mignotteria (pasticceria mignon) migliore!

Come sopravvivere alla pasta col forno (la ricetta è elaborata ma non prevede un forno come ingrediente), come rispondere correttamente all'espressione “chiedo scusi”...

Quest'estate una signora di mezza età, per comunicarmi che i vicini del piano superiore hanno una condotta sessuale quantomeno discutibile, mi si avvicina e con occhio complice mi confida che nella casa da sempre accadono cose irripetibili e che uno di loro è addirittura fidanzato con un Tran-sexy (lapsus freudiano? Inconsapevole invidia, ... ?).
Sempre quest'estate alla ricerca di un sito archeologico non sufficientemente indicato dalla segnaletica stradale, ho appreso dal passante a cui avevo chiesto informazioni che mi trovavo davanti a un vero esperto di schiavi archeologici!
Certe volte ho anch'io i nervi a fil di ferro (nervi a fior di pelle, anche se la storpiatura rende l'idea del groviglio...)

Che dirvi, vi saluto e vi auguro una troppo ottima giornata.

Nessun commento:

Posta un commento