martedì 9 dicembre 2014

Filo, nonno Pejo e i piedini nudi di Gesù.

L'anima è la memoria che lasciamo.
Ambrogio Bazzero, Storia di un'anima, 1885


Rossana Taormina Blu #5,  2014
( tecnica mista su vecchia foto; cm 8,5 x 12,5)

Filo ed io ci godiamo gli ultimi sbiaditi raggi del sole d'autunno.
Seduti sul muretto della casa dei nonni, in prossimità della strada, giochiamo ad indovinare il colore delle poche automobili in circolazione nel primo pomeriggio.

Vince quasi sempre Filo.
Rosso, dice lui, io propendo per il bianco.
Passa invece un malandato camioncino verde oliva.
Ridiamo.

Improvvisamente mi chiede dove si trovi adesso “nonno Pejo”.
Nonno è a casa di Gesù, rispondo prontamente.
Filo pretende tanti dettagli, mi confida che trova strano che il nonno preferisca giocare con Gesù piuttosto che con lui. 
Giochiamo benissimo, precisa. 
E allora è senza scarpette il nonno … Gesù piccolo ha sempre i piedini nudi!
Certo! affermo con tono deciso, come se l'avessi veramente visto con i miei occhi, mio padre, giocare a piedi nudi con il Bambino.

Lo rassicuro, nonno adesso sta bene, è felice come lo sono tutti quelli che abitano a casa di Gesù.
Dopo una serie di descrizioni immaginifiche sulla nuova giornata tipo di mio padre, il gioco dei colori ricomincia e Filo ride e si diverte.

Sono stata convincente, penso compiaciuta tra me e me.

La sera ci salutiamo, devo rientrare in città.
Mi abbraccia, mi bacia, mi guarda con gli occhioni azzurri e con tutta la saggezza dei suoi tre anni mi interroga preoccupato: ma nonno Pejo mio, quando torna? 

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